Paragonate la preoccupazione mentale ad una trottola. Come potrete notare, mentre una trottola gira velocemente su sè stessa, è facile spostarla. Basta toccarla lievemente affinché perda il controllo o parta per la tangente. Lo stesso vale per il cervello: dialogando incessantemente, gira su sè stesso come una trottola ed è facilmente deviato e influenzato.
La quiete mentale è di grande importanza anche per lo spirito. Si potrebbe infatti dire che il silenzio è il cibo dello spirito. Se il corpo fisico necessita di cibo e di cure, e il corpo emozionale necessita del conforto e dell’appoggio di amici e cari, lo spirito ha bisogno di solitudine e di silenzio. È interessante notare che, per molte persone, le esperienze spirituali, siano esse casuali o volute, si manifestano proprio in periodi di quiete, meditazione o preghiera.
Per raggiungere il silenzio interiore, è utile essere consapevoli di un paio di cose. Innanzi tutto, siamo stati, a livello conscio o inconscio, efficacemente programmati per rimanere coinvolti nella ruota del dialogo interno. Non siamo così dalla nascita, ma veniamo abilmente addestrati e condizionati a mano a mano che impariamo ad usare la mente razionale. Spesso, la nostra formazione è difettosa e fuorviata e ce ne rendiamo conto solo in età adulta nel momento in cui, sentendoci meno in controllo, avvertiamo il bisogno di ricorrere a un rimedio.
In secondo luogo, la maggior parte delle persone non si rende conto della necessità di quietare il dialogo interno, in quanto per la società di oggi pensare molto è un vanto, è sinonimo di essere brillanti, capaci e in controllo della propria vita. Queste, come molte altre abitudini culturali, ci portano ad assumere un comportamento in realtà inutile. La verità, per di più, è nell’esatto contrario: eliminando la distrazione mentale si guadagna potere personale.
Inoltre, la forza d’impatto di quest’abitudine è distruttiva per la salute, sia essa fisica, emozionale o spirituale. Il dialogo interno prosciuga la nostra forza vitale. È importante distinguere l’energia fisica che prendiamo quotidianamente dal cibo, dalla nostra forza vitale che sostiene il corpo e l’anima.
Una mente che dialoga ininterrottamente è come un rubinetto che perde e che, goccia dopo goccia, dalla mattina alla sera, riempie una vasca d’acqua. E questo accade giorno dopo giorno, ventiquattro ore su ventiquattro, ai danni della vitalità e della creatività . E sono molte le persone che si lasciano coinvolgere dai pensieri negativi e dalle preoccupazioni superflue, sprecando l’energia che serve a nutrire il corpo e lo spirito.
Allora, come possiamo risolvere il dilemma della mente che sfugge al controllo sprecando la nostra forza vitale, che è la stessa energia che ci serve per contenere e reprimere questo dialogo interno?
Innanzi tutto, ci sono una serie di tecniche di meditazione molto utili per placare il dialogo interno. Fate però attenzione a quelle troppo contorte e complicate perche’ rischiano di portarvi a pensare di più. La frase chiave è “non pensare“. Quindi, qualunque metodo deve essere semplice e diretto, richiedendo il minimo di istruzioni e tecniche.
Ve ne suggerisco uno molto semplice.
Per prima cosa, trovate un luogo relativamente tranquillo e mettetevi seduti o sdraiati comodamente. È preferibile non chiudere gli occhi per evitare di addormentarsi. Cercate poi gradualmente di smettere di pensare. Molte persone troveranno che, non appena ci provano, il cervello si riempie di pensieri. Il trucco è di non forzarlo. Lasciate i pensieri liberi di emergere. Cercate di non allacciarvi a questi pensieri fluttuanti per non trasformarli in un susseguirsi di pensieri a catena. L’equivalente sul piano fisico sarebbe di trovarvi all’angolo di una strada dove passano taxi, automobili ed autobus che vi fanno cenno di salire a bordo, ai quali voi non fate caso. Quindi, qualunque schema di pensiero o esperienza affiori, lasciatelo semplicemente andare, senza farci caso. Un cervello che sfugge al controllo è come un pentolino d’acqua bollente, con mille pensieri in ebollizione. Quando vediamo l’acqua che bolle, noi spegniamo la fiamma. Fate una cosa analoga con il cervello. All’inizio, qualcuno di voi troverà che i pensieri sembrano addirittura aumentare; non vi scoraggiate e perseverate senza cercare di controllare la situazione.
Per avere il controllo, bisogna prima abbandonare il controllo. Semplicemente continuate a praticare e un giorno all’improvviso succederà.. Vi accorgerete che non è un processo incrementale. Praticate e apparentemente non succede mai niente, ma se perseverate, un giorno all’improvviso, il dialogo interno si arresterà. Ricordatevi che non si tratta di un processo costruttivo. Se per esempio state potenziando un muscolo o state facendo esercizio per perdere peso, ogni giorno, ogni settimana, vedrete un incremento in forza, magrezza o qualunque altro sia il vostro obbiettivo. Invece in questo caso, vi state muovendo su un altro piano dell’esistenza ed è più come penetrare attraverso qualcosa. È una dote ereditaria naturale che avevate da piccoli e che avete perso perche’ siete stati indirizzati altrimenti. È un processo di smantellamento più che di costruzione. Voi continuate con perseveranza e ad un certo punto il silenzio prenderà il sopravvento.
Non preoccupatevi di perdere la testa. Anche se può suonare ridicolo, ho conosciuto persone preoccupate del fatto che, una volta quietato il dialogo interno, avrebbero potuto perdere la propria razionalità. In realtà è esattamente il contrario, ne guadagnerete in lucidità e chiarezza mentale. Lasciate che vi rassicuri, io stesso sono in uno stato di silenzio da varie decadi; dall’età di diciannove anni ho acquisito una considerevole quiete per quanto riguarda le mie funzioni cerebrali, e questo mi ha permesso di ricordare un’intera disciplina di conoscenza energetica insieme ad altre esperienze profonde. Inoltre, molte delle persone partecipanti ai nostri seminari sono in grado di conseguire il silenzio quasi immediatamente e di scoprire che il silenzio è davvero d’oro.